Il vincitore assoluto è stato Andrea Zanierato, con gli anelli in ottone nautico "DAeDO" che hanno colpito i giurati per il loro implicito valore simbolico, ovvero la funzione del dado in meccanica: unire, stringere, tenere insieme. Un "DAeDO” che serra e unisce. Andrea nella prima edizione del concorso aveva guadagnato il secondo posto con le sue "Energie Telluriche". Maestro orafo apprezzato per i suoi gioielli dai metalli "poveri" e conosciuto per le sue chiusure invisibili.
Michele Berton vince il secondo posto con il suo "Onda su Onda" fedi nuziali di oro e diamanti, dedicati al movimento, alle forze contrapposte che trovano equilibrio e armonia creando una nuova realtà in continuo divenire. Onde che si fondono e si incontrano sempre unite in un gioco perpetuo.
Si aggiudica la medaglia di bronzo Michela Boschetto, architetto e designer, appassionata alle tecniche di oreficeria e cartapesta. Per Michela il gioiello è un piacere personale in continua trasformazione sia dal punto di vista materico che sensoriale. Vince la terza posizione grazie alla sua collana "Sistema Solare", in argento, smeraldo e cartapesta dalla particolare leggerezza. Gli elementi in carta rappresentano le orbite dei pianeti, l'oro il Sole e lo smeraldo Venere, pianeta che per eccellenza governa i rapporti affettivi, l'attrazione, l'amore.
Il gioiello scelto, invece, per la copertina del catalogo e per la comunicazione dell'evento è stato "Il velo della sposa" di Marinella Inzirillo, un diadema in argento, zaffiri e diamanti ispirato al ritratto di Leonardo Da Vinci "La Belle Ferronnière". Un gioiello elegante e raffinato che diventa un vero e proprio velo prezioso che magnifica il volto della sposa.
Oltre alla sezione dedicata ai designer e artisti-orafi, quella rivolta agli artisti sperimentali che hanno impiegato materiali non tradizionali come la vincitrice Michela Boschetto e, quella riservata agli studenti di Harim Accademia Euromediterranea (www.harim.it) e agli studenti cambogiani de Il Nodo Onlus (www.ilnodoonlus.org).
Tra gli studenti Harim Accademia Euromediterranea hanno spiccato per impegno e ricerca i lavori delle tre vincitrici: Cristina Cardullo, Chiara Fazio e Valentina Fisicaro. Le tre giovani designer hanno vinto, a pari merito, uno stage alla Galleria Rossini. Un'occasione importante per migliorare le tecniche orafe apprese in Accademia.
Cristina Cardullo vince con l'anello Kintsugi, una fede a prova di rottura che simboleggia l'amore che resiste alle avversità e all'usura del tempo che passa. Fedi "Armonia" sono invece le creazioni premiate di Chiara Fazio. Simbolo della dualità esistente in ogni elemento di cui è composto l'universo, due entità complementari e opposte al contempo. Di "Incastri", invece, si parla negli anelli nuziali di Valentina Fisicaro, dall'originale motivo ispirato alla zip. Una chiusura che evoca il forte legame d'amore di chi desidera unirsi per sempre.
Nella giornata del 4 febbraio, inoltre, le designer Haruko Ito e Clizia Ornato hanno ricevuto la menzione speciale dal critico d'arte Gillo Dorfles, come sempre disponibile e curioso, ha valutato i gioielli dal punto di vista artistico ed estetico. Ma i premi non finiscono qui, la Galleria Rossini, infatti, ha premiato una giovane coppia di sposi con le fedi disegnate da Angelo Garini e realizzate da Marco Rossini, orafo e gallerista dell’omonimo spazio milanese. Un regalo speciale e indimenticabile per i futuri sposi.
Se vi siete persi l'occasione di vedere la mostra a Palazzo Bovara vi ricordiamo che Wedding Art Jewels proseguirà alla Galleria Rossini in viale Monte Nero 58 a Milano dal 30 marzo al 4 maggio, visitabile anche durante il Fuori Salone. Un lungo periodo d'esposizione per permettere agli sposi di scegliere il gioiello giusto per le loro nozze.